Coronavirus: fase 2. Quale futuro ci aspetta?


QUALE «FASE 2» ?

Dopo Pasqua e Pasquetta, anche il 1 maggio lo passeremo chiusi in casa?
«Credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane».
Quanto a una possibile data d’inizio della cosiddetta «fase 2», alla domanda se potrebbe iniziare dal 16 maggio, Borrelli ha risposto: «Se l’andamento non cambia, potrebbe essere come potrebbe essere prima o dopo. Dipende dai dati. La situazione ora è stazionaria, dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2».

Questo quanto dichiarato da Borrelli per un’emergenza che si prospetta di durata non ben definita.
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Cosa ci dobbiamo aspettare verosimilmente?

– Una riapertura parziale e progressiva delle attività commerciali?
– Una maggiore libertà di spostamento? Con quali margini di distanza dalla propria abitazione?
– Con quali eventuali nuovi vincoli?
– Quanto riusciremo a sopportare o a cosa ciascuno non vorrebbe rinunciare se la pandemia si protraesse oltre la fatidica data del 16 Maggio?

Al via i commenti, ma prima un breve quadro riepilogativo della situazione emergenziale a oggi.

I fatti (aggiornati al 4 Aprile 2020
Fonte http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5338&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto)

1. Valutazione del rischio OMS

Il 30 gennaio l’OMS ha dichiarato l’epidemia di Coronavirus in Cina Emergenza internazionale di salute pubblica.

L’OMS ha elevato la minaccia per l’epidemia di coronavirus al livello mondiale a livello “molto alto” il 28 febbraio 2020.

L’11 marzo 2020 il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha definito la diffusione del Covid-19 non più una epidemia confinata ad alcune zone geografiche, ma una pandemia diffusa in tutto il pianeta.

Il 13 marzo l’OMS ha dichiarato che l’Europa sta diventando il nuovo epicentro della pandemia.
Valutazione del rischio ECDC (aggiornamento al 25 marzo)

Il rischio di malattia grave associata all’infezione COVID-19 per le persone in Europa (UE/SEE e Regno Unito) è attualmente considerato moderato per la popolazione generale e alto per gli anziani e le persone con malattie croniche di base. Inoltre, il rischio di malattie più lievi e il conseguente impatto sull’attività sociale e lavorativa sono considerati elevati.

Il numero di casi COVID-19 è aumentato molto rapidamente, il rischio di insorgenza di cluster, simili a quelli in Italia, associati a COVID-19 in altri Paesi europei è considerato molto elevato.

Il rischio di insorgenza di una trasmissione diffusa in Paesi europei nelle prossime settimane è elevato.

Il rischio di superare la capacità di risposta dei sistemi sanitari nei Paesi europei nelle prossime settimane è elevato.

Oltre all’impatto sulla salute pubblica con esiti fatali sostanziali in gruppi ad alto rischio, i focolai di COVID-19 possono causare enormi perturbazioni economiche e sociali.

2. Primi cinque Paesi per trasmissione locale in Europa

Italia 115.242 casi, 13.917 morti *
Spagna 110.238 casi, 10.003 morti
Germania 79.696 casi, 1017 morti
Francia 58.327 casi, 4.490 morti
Svizzera 18.844 casi, 536 morti
(Regno Unito 33.722 casi, 2.921 morti)

*Fonte: Dipartimento Protezione Civile

4 commenti su “Coronavirus: fase 2. Quale futuro ci aspetta?

  1. Gli esperti parlano di almeno 18 mesi per tornare alla normalità a meno di un vaccino che arrivi prima. Significa che riapriremo e chiuderemo varie volte come già stiamo vedendo in Cina. Non vedo personalmente altre alternative al momento. Questo è il nostro parere.

  2. Rispondo alla domanda quale futuro ci aspetta e nel rispondere sarò molto ottimista proprio perché grazie a queste misure restrittive, e quindi all’impegno di ciascuno, questo virus non riuscirà più a contagiare nessuno, solo così riusciremo a sconfiggerlo. Ovviamente si tornerà come prima, mantenendo però alcuni comportamenti preventivi. La ripresa sarà graduale.

  3. Fino a quando non ci sarà un vaccino dovremo convivere con il virus.
    Pertanto anche se ci sarà una graduale riapertura e ripresa delle attività bisognerà rispettare una certa distanza sociale e altre regole atte a ridurre il più possibile eventuali contagi.
    Tutto noi dovremo tenere un atteggiamento prudente e attenerci alle regole.
    Quello che mi manca di più è poter fare delle passeggiate al mare. Spero di poterle rifare.

  4. Riporto quanto sentito da un originale vicino di casa: “buonu è… stamuni ne casi e aspittamu ca sta cruci finisci!”

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