Presepe Semovente di Cinisi. L’intervista all’Autore Giacomo Randazzo

PRESEPE SEMOVENTE DI CINISI: L’INTERVISTA ALL’AUTORE GIACOMO RANDAZZO
di Angela Ganci – Psicologo psicoterapeuta, Giornalista pubblicista

Il periodo natalizio, come alta espressione di magia, spiritualità e religiosità trova concretezza e rappresentazione figurativa nell’arte presepiale, quale sintesi delle promesse di salvezza, fede e redenzione.
E di presepi, tradizioni e rimandi al sacro, rivive annualmente Cinisi, paese ridente del palermitano, che ha ospitato, anche per il periodo Dicembre 2019 – Gennaio 2020, il presepe semovente della famiglia Randazzo, realizzato per la prima volta da Lorenzo Randazzo nel 1955, e arricchito costantemente dal figlio Giacomo, a partire dal 1988, con tale maestria da essere inserito, nel 2007, nel libro delle Espressioni del R.E.I.S., ovvero il Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia.
Nel presepe di Randazzo, che rappresenta la Cinisi rurale, degli antichi mestieri rurali siciliani, in grado di coprire una superficie pari a 80 metri quadrati, con le sue figure mobili in legno, e il paesaggio in scala 1:10, tutto appare immutato, fedele ai paesaggi cinisensi dell’antichità, poiché tutto riproduce fedelmente fotografie dell’epoca o vecchi esemplari di quartieri e abitazioni attualmente in disuso.
Ecco che, dalla sapiente maestria di Giacomo e Lorenzo Randazzo, artigiani di quest’opera monumentale, è possibile ammirare ogni particolare di cui il presepe è costituito: le cuciture a mano dei vestiti, gli interni delle abitazioni in ferro o legno che riproducono gli arredi e gli attrezzi tipici della prima metà del Novecento, con la Natività caratterizzata dall’instancabile movimento della Vergine Maria che culla il Bambinello, all’interno di una grotta, che riproduce fedelmente il Presepe vivente tipico della Cinisi di una volta.
“Il mio messaggio è di non dimenticare le tradizioni siciliane, l’amore per la terra e un passato che ha fatto dei siciliani ciò che sono adesso. Ecco perché il mio Presepe raffigura scene di vita quotidiana, e oggetti tradizionali quali tende, tovaglie ricamate, ovvero ortaggi, e caseari, con novità e aggiunte che cerco di creare ogni anno, per dare sempre un’idea più precisa della Cinisi di un tempo. Quest’anno l’idea innovativa è stata l’aggiunta di varie figure: il seggiaro, che costruisce e ripara sedie, il fruttivendolo con una varietà di prodotti, un venditore ambulante di pomodoro secco, la signora che fa il buccellato, un’altra che fa i maccheroni, molti utensili nuovi, due personaggi intenti a degustare un piatto di maccheroni con il sugo, per ricalcare l’antica tradizione di mangiare tutti insieme. Inoltre abbiamo pensato di aggiungere una specifica sezione che rappresenta i Pupari intenti a prepararsi per andare in scena e una vista sul mare, eliminando una sezione di montagna” precisa Randazzo.
Difficile, forse, rappresentare in parole adeguate lo stupore, la bellezza dei dettagli e dei colori del Presepe semovente di Giacomo e Lorenzo Randazzo, a meno che non lo si ammiri dal vivo, lasciandosi trasportare dalla perfezione miniaturizzata degli oggetti (dalle pentole ai bicchieri al ferro da stiro), dalle luci cangianti e dalle ombre della sera, perdendosi nel dettaglio dei campi arati per la semina, dei piccoli presepi commemorativi all’interno delle case, o della Chiesa rappresentata fedelmente, che deriva dalla fusione di ben quattro chiese della Cinisi antica.
L’opera artistica del Natale di Cinisi ha accolto i visitatori fino al 26 Gennaio scorso presso il Palazzo dei Benedettini, Sala Comunale di Cinisi: un modo ormai storico per celebrare una festività Santa, un memoriale storico di ciò che, come siciliani, siamo stati, in una commemorazione delle buone tradizioni che non tramontano, poiché è su di esse che si cementa l’identità di un popolo.