STOP ALLE VISITE: LA SICILIA “ROSSA” CHE NON CI ASPETTAVAMO

La Sicilia sarà “zona rossa” dalla mezzanotte tra sabato e domenica (17 gennaio), per due settimane (fino a domenica 31 gennaio).

Alle regole previste dalla normativa nazionale per la “zona rossa”, nell’ordinanza del presidente Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sono state aggiunte delle misure ancora più restrittive: non sarà consentito fare visita ad amici e parenti.

Ormai ha fatto cronaca, una notizia che ha “colpito e affondato” il morale dei siciliani che, dopo le festività quasi soppresse, adesso si vedono negato il “diritto di visita”, persino ai non congiunti.

Quindici giorni di effettivo lockdown, dove l’unico Necessario non garantito sembra riferirsi all’affetto “caloroso” dei propri cari non relegato allo schermo di un pc o alla cornetta di un telefono.

Quindici giorni (fino a disposizioni ulteriori) in cui chiedersi:

!) Cosa non ha funzionato finora? Il vero problema saranno le visite con non dichiarati “assembramenti casalinghi”, risolvibile in sue sole settimane?

2) Siamo di fronte a un’epidemia incontrollata o alla fine si tratta di soli 15 giorni di ulteriori sacrifici, mentre il vaccino metterà al sicuro il Mondo intero?

Intanto il nuovo DPCM sarà valido fino al 5 Marzo p.v., mentre il CTS ha chiesto il prolungamento dello stato di emergenza fino al 31 Luglio pv.

A voi la parola.

 

1 commento su “STOP ALLE VISITE: LA SICILIA “ROSSA” CHE NON CI ASPETTAVAMO

  1. Ancora una volta bisogna fermarsi in modo da rendere più gestibile questa epidemia. La scienza e il buon senso possono salvarci. Riponiamo in loro fiducia confidando anche in noi stessi in modo da affrontare quest’altra sfida con forza e ottimismo

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