Coronavirus. Verso la riapertura: riflettiamo insieme.

Riapertura graduale delle attività commerciali: il nuovo decreto Conte.

Cosa è cambiato con le modifiche al decreto governativo in scadenza a Pasquetta? Di seguito le novità.

Immediatamente dopo Pasquetta possono riaprire alcune attività come le cartolerie (i dettagli al link https://www.lastampa.it/cronaca/2020/04/10/news/cartolerie-librerie-negozi-di-vestiti-per-neonati-ecco-nella-bozza-del-decreto-che-cosa-puo-riaprire-dal-14-aprile-1.38704129), mentre dal 16 Maggio pv i ristoranti, seppur con specifiche restrizioni (ben dettagliate nell’articolo al link https://www.scattidigusto.it/2020/04/03/coronavirus-fase-2-come-riaprire-dal-16-maggio-ristoranti-e-pizzerie/).
Buone notizie insomma, eppure nell’attesa di questa imminente microsvolta, come vivete questa attesa?
Quando vi aspettate un ritorno totale alla normalità?
Considerate anche che la riapertura di attività ad alto rischio di contagio come palestre e scuole è alquanto lontana, sicuramente non prima di Settembre?
Chi si sta riorganizzando o adattando a questa Nuova Vita, in una scala da 0 a 10 come serenità e accettazione?
A voi i commenti possibili fino al 16 Maggio.

5 commenti su “Coronavirus. Verso la riapertura: riflettiamo insieme.

  1. Sicuramente la vita che riprenderemo, non sarà più la stessa; la vita ci ha riservato un ammonimento, affinché noi possiamo trarre una lezione, contro la nostra volontà siamo stati allontanati dalla vita frenetica di ogni giorno, dai nostri affetti, dalla vita sociale, dal nostro lavoro visto come fonte di guadagno, dalla restrizione della nostra libertà, come se tutto ciò era prima dovuto, ma ci siamo resi conto che non è così, adesso siamo più consapevoli e daremo più valore a tutto questo, come una riscoperta di una pietra preziosa che avevamo senza sapere il suo vero valore.

  2. Una situazione che primo o poi si risolverà, tornando così, gradualmente alla nostra vecchia quotidianità

  3. Purtroppo dobbiamo conviverci fino a quando non si troverà il vaccino. Speriamo che le soluzioni siano più funzionali altrimenti si rischia di morire di povertà

  4. Ho saputo che Lombardia e Piemonte non aderiscono per sicurezza al nuovo imminente decreto.
    Dunque non parlerei di apertura per tutte le regioni. D’altronde era comprensibile questa scelta. E’ logico che tutti quanti ci aspettiamo che la vita riprenda nella sua normalita’, ma non dobbiamo avere troppa fretta, considerando ancora la presenza del virus nelle nostre citta’. Comprendo le difficolta’ economiche che certi settori stanno subendo, ma nessuno poteva prevedere una catastrofe di questa portata. Percio’ ringraziamo Dio per esserci ancora e riflettiamo che la vita e’ un bene troppo prezioso per poterlo disprezzare. Riusciremo con pazienza a prendere in mano le redini. Nuovamente ma con calma.

  5. Più che resistenti credo che possa aiutarci di più essere resilienti. Mai come oggi la resilienza diventa fondamentale.

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